Ogni anno "Forbes", la rivista di economia e finanza per eccellenza, non può fare a meno di mancare il consueto appuntamento con la top ten degli uomini più ricchi del mondo, che non a caso sono sempre dei noti industriali. Un elenco in grado di suscitare il più alto tasso d'invidia nel brevissimo arco di secondi necessari per scorrere la lista dei patrimoni più indissipabili che esistano. Forbes in realtà non si limita a sciorinare i nomi, ma occupandosi dell'aspetto propriamente economico, ha la premura di segnalare attraverso un'apposita legenda se l'azienda dei "top industrials", in termini di fatturato, è salita, scesa o rimasta invariata rispetto all'anno precedente.
Partendo dal patrimonio "meno invidiabile" si incontra l'imprenditore del bauletto in pelle stampata, il francese Bernard Arnault proprietario del gruppo LVMH, meglio conosciuto come Louis Vuitton. Malgrado il confronto internazionale gli servi solo il 10° posto con una discesa rispetto al 2012, la fortuna di Bernard mantiene l'assoluto primato nel vecchio continente con il suo patrimonio familiare di 29 miliardi di dollari.
Per solo un miliardo di dollari in più, Liliane Bettencourt, la "madame" della cosmetica, sorpassa il compatriota Arnault e si guadagna un meritato 9° posto a colpi di bellezza. Il suo gruppo industriale L'Oreal, visti i brillanti risultati registrati nell'ultimo anno, le ha consentito una nobile entrata nella top ten a nove zeri.
L'8° posto ci porta in uno dei Paesi in maggiore espansione, la Cina. Qui incontriamo Li Ka-shing, il maggiore azionista del gruppo Cheung Kong-Holdings che con una perizia tutta cinese ha portato il suo patrimonio a 31 miliardi di dollari, oltre 5 miliardi in più rispetto al 2012.
La classifica ci porta dritti negli Stati Uniti dove i fratelli David e Charles Koch con il loro patrimonio di 34 miliardi e il conglomerato industriale Koach Industries in ascesa si adagiano comodamente verso la metà della top ten.
Rimaniamo negli States per il 5° posto di Lawrence Ellison, amichevolmente conosciuto come "Larry", volato con la sua Oracle Corporation a oltre 7 miliardi di fatturato rispetto al 2012. Pensare che questo imprenditore di una delle aziende di fornitura di software database più grande al mondo si è appassionato solo per caso all'informatica, chissà quali risultati avrebbe potuto mai raggiungere con un po' di impegno in più?
Resta escluso dal podio per un soffio di miliardi di dollari, esattamente 3,5, Warren Buffet l'economista statunitense soprannominato "l'oracolo di Omaha". Un 4° posto piuttosto amaro tuttavia, considerando che malgrado gli sforzi e la crescita in termini di dollari, la maggiore abilità dei suoi compagni di lista, l'hanno fatto scendere di una posizione.
La parte calda della top ten ospita al 3° posto il señor Amancio Ortega il patron del brand low cosa più apprezzato dalla popolazione femminile mondiale, Zara. 57 miliardi di dollari di patrimonio possono essere abbastanza per premiare l'intuizione di colui che ha consegnato lo stile alla democrazia.
Al 2° posto, ma decisamente agguerrito nell'intenzione di riprendersi l'oro (come se quello posseduto non fosse abbastanza), William Henry Gates III, per gli amici Bill Gates. Il programmatore statunitense dal look minimal non pare tuttavia appagato dalla fama di "uomo più ricco degli Stati uniti" ed è chiara la sua volontà di conquistare il mondo piazzando il suo patrimonio ove the top.
Ed infine, eccoci sulla vetta, sull'olimpo della ricchezza dove Carlos Slim Helù, il magnate dell'imprenditoria messicana dimostra un certo attaccamento al trono, riconfermando la sua corona per il quinto anno consecutivo. 73 miliardi di dollari che rappresentano l'apice della ricchezza, ma anche una favola surreale per chi certe cifre non le ha guadagnate neppure sulla fortunata proprietà del noto "Parco delle Vittorie".
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