venerdì 30 dicembre 2011
Les Merveilleuses de Ladurée!
Ebbene mi rendo conto di essere monotematica. Ma quando si tratta di Ladurée non riesco a trattenermi. Specie quando la mia pasticceria preferita decide di ampliare il suo ventaglio di prodotti e decide di lanciarsi nello zuccheroso mondo dei cosmetici trendy.
E questo, è esattamente quello che ha fatto, con una linea di cosmetici che si contraddistinguono per l'innegabile eleganza e raffinatezza.
Les Mervelleuses de Laduree sono una collezione di 20 colori creati da Albion Cosmetics che comprendono fondotinta, rossetti e ciprie racchiusi in scrigni contraddistinti dal noto cameo Laduree. La gamma sarà lanciata in Giappone a febbraio prima di raggiungere il mercato europeo nell'autunno 2012, e dopo ancora Stati Uniti ed il resto dell'Asia.
L'esperimento si colloca sulla scia del lancio di una linea cosmetica nel 2007 che fino ad adesso comprendevano creme per il corpo e sali da bagno alle mandorle nonchè candele e profumi per la casa.
Io ne devo avere uno. Se qualcuno fa un salto in Giappone....
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martedì 27 dicembre 2011
Carta da parati:New (?!) Trend!
Cosa ne dite della carta da parti per le pareti?
La trovate una buona idea per arredare la casa? E' da un po' che mi sto ponendo questo interrogativo: trash o da rivalutare?
Quando pensiamo alle carte da parati spesso ci sovvengono immagini agghiaccianti con colori e geometrie improbabili che spaziano dal marrone all'arancio al giallo, immerse in un mare di spiazzante bianco.
Io di solito lo chiamo "incubo" e rabbrividisco fin dentro le ossa.
Tuttavia ultimamente ho cambiato idea.
Sarà che mi piacciono molto le ambientazioni in cui si alternano boiserie alte e gessi chiari, fatto è che la carta da parati è sempre di più un elemento di design che mette in risalto la struttura della casa, specialmente se si scelgono colori che creino forti contrasti.
Sapete che? Mi stimola parecchio la possibilità di mettere la carta da parati in luoghi inconsueti. Il bagno o la cucina per esempio: la ricerca tecnica delle aziende, come Accademia dei Colori, che producono questo genere di rivestimenti, è giunta al traguardo di aver trovato un materiale idrorepellente ed ignifugo tale da poter ottenere un risultato estetico perfetto in qualunque luogo della casa.
Pensavate anche voi che il clima da serra tropicale che tenete in bagno fosse proibitivo per null'altro che piastrelle, vero?
Ebbene, mi sono ricreduta anch'io!
Ho trovato l'ispirazione e tutte le informazioni che cercavo nel sito di Ceramica&Complementi. Date un'occhiata anche voi e ditemi cosa ne pensate....e sbrigatevi che devo decidere entro poco cosa mettere in cucina...
venerdì 23 dicembre 2011
Tanti auguri di Buon Natale!!
Amici carissimi è il momento di farci gli auguri per le feste, perchè certamente ci risentiremo dopo Santo Stefano.
Per cui Buon Natale e non affogatevi nel panettone!
mercoledì 21 dicembre 2011
Merry Christmas!!!
Ci avviciniamo al Natale, e si sa, è tempo di regali. Purtroppo quest'anno, un po' per la crisi galoppante, un po' per semplice negligenza, c'è una sorta di laissez faire che non ha conciliato la mia voglia di indaffararmi con pacchetti e nastrini.
La voglia di curiosare sul web tuttavia non si è affatto smorzata, e adesso vi faccio vedere in cosa mi sono imbattuta.
Si tratta dell'idea natalizia più costosa che dei gioiellieri potessero avere. Questo albero di Natale, alto "solo" 250 cm e peso 12 kg, è l'albero in oro massiccio che la storica gioielleria Ginza Tanaka, nel cuore di Tokyo, ha preparato per festeggiare la ricorrenza del 2011.
L'albero è certamente maestoso, e come un albero vero e proprio è stato debitamente addobbato da palline, luci e nastri, solo che anche queste sono in puro oro.
Le sole orchidee poste alla base dell'albero costano 1500 euro ciascuna, mentre il puntale ne vale da solo 65.000. La creazione vale complessivamente oltre 2 milioni di euro, ovvero 155 milioni di yen. Creato da quindici artigiani e realizzato in soli quattro mesi, però questa meraviglia da esposizione non è in vendita. Si tratta solo di una strategia pubblicitaria (tra l'altro azzeccatissima, oserei dire!) per attirare nuovi clienti e che resterà allestito fino al 25 dicembre.
Chiaramente si sono sprecate le critiche, ritenendo quest'alberello un vero schiaffo alla crisi, e un incentivo a vedere solo il lato materiale del Natale.
Voi cosa ne dite?
La voglia di curiosare sul web tuttavia non si è affatto smorzata, e adesso vi faccio vedere in cosa mi sono imbattuta.
Si tratta dell'idea natalizia più costosa che dei gioiellieri potessero avere. Questo albero di Natale, alto "solo" 250 cm e peso 12 kg, è l'albero in oro massiccio che la storica gioielleria Ginza Tanaka, nel cuore di Tokyo, ha preparato per festeggiare la ricorrenza del 2011.
L'albero è certamente maestoso, e come un albero vero e proprio è stato debitamente addobbato da palline, luci e nastri, solo che anche queste sono in puro oro.
Le sole orchidee poste alla base dell'albero costano 1500 euro ciascuna, mentre il puntale ne vale da solo 65.000. La creazione vale complessivamente oltre 2 milioni di euro, ovvero 155 milioni di yen. Creato da quindici artigiani e realizzato in soli quattro mesi, però questa meraviglia da esposizione non è in vendita. Si tratta solo di una strategia pubblicitaria (tra l'altro azzeccatissima, oserei dire!) per attirare nuovi clienti e che resterà allestito fino al 25 dicembre.
Chiaramente si sono sprecate le critiche, ritenendo quest'alberello un vero schiaffo alla crisi, e un incentivo a vedere solo il lato materiale del Natale.
Voi cosa ne dite?
lunedì 19 dicembre 2011
La musica secondo Zaha Hadid
Nell’universo dei più straordinari progetti architettonici che negli ultimi anni si avvicendano e sgomitano per accaparrarsi un posto di primo piano all’attenzione del mondo, conquistandosi così il titolo di più avveniristico, ce n’è uno che è talmente piccolo e versatile che ogni tanto rischia addirittura di non farsi vedere. Avete presente l’Opera House di Sidney, che con le sue vele spiegate torreggia e si specchia sull’oceano? Dimenticatela. Se c’è una cosa che il tempo di crisi ci ha insegnato, è che possibilmente, bisogna fare economia su tutto, spazi compresi.
Ne sa qualcosa Zaha Adid, che al Manchester Art Gallery, in occasione dell’appuntamento biennale del Manchester International Festival ha presenatato Johann Sebastian Bach Chamber Music Hall, una sala da musica che sfida il concetto stesso di “hall”. Si tratta di uno spazio creato da un andamento spiraliforme di una struttura in acciaio rivestita di una membrana traslucida, che resta sospesa come se fosse un nastro avvolgente. Pensata per accogliere soltanto 192 fortunati spettatori, possiede degli anelli fonoassorbenti in acrilico trasparente che permettono il controllo della diffusione del suono.
Nelle stesse intenzioni dell’architetto era infatti la volontà di ricreare quell’intimità ideale che nei salotti dei mecenati del XVIII secolo era frequente quando si esibivano i compositori nelle opere commissionategli. Compositori appunto, come Bach. Ecco l’ulteriore particolarità della sala da musica: essa è infatti pensata per accogliere un solo, particolare tipo di musica. Quello del elebre organista tedesco cui la stessa Adid si è ispirata. Questa spirale inclusiva, delicata e avvolgente crea un mondo alternativo all’interno del quale pubblico, musicisti e musica entrano in intima simbiosi, e tanto l’una tanto quanto l’altra parte diventano tutt’uno con lo spettacolo stesso, legati, per così dire, dal fluido nastro bianco della Adid.
Ma se l’avvicinamento con la platea è il proposito finale della sala, quello che la rende certamente diversa da tutte le altre Music Hall del mondo (oltre alle sue dimensioni ridottissime), è il fatto che non si tratta di una struttura “fissa”. La Johann Sebastian Chamber infatti è costruita in materiali flessibili, smontabili e rimontabili con estrema semplicità e che permettono il suo trasporto in maniera agevole da un posto all’altro. Il numero limitato dei posti, non solo assicura l’intimità di una performance dai toni ageè, ma anche la facile sistemazione in luoghi differenti dalla Manchester Art Gallery.
venerdì 9 dicembre 2011
Goldie: behind the scenes
Come vi dicevamo, questa volta abbiamo anche qualche foto rubata nel backstage, scatti che documentano la cura e la passione con cui ci dedichiamo alle porte Goldie.
Allora? Avete deciso qual è l'ambientazione che più vi piace? A me personalmente piace tantissimo quella con le torte in cake design: saranno i colori accesi ed un po' fluo che secondo me rendono questa Goldie particolarmente trendy...
Ancora qualche giorno e finiremo di pubblicare anche le ultime foto. Nel frattempo....godetevi il nostro making off!
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mercoledì 7 dicembre 2011
Più estrosa e più bella, ritorna Goldie con tante nuove proposte!
Cari amici e amiche, followers e utenti di passaggio, è arrivato il momento che stavo aspettando.
Dopo un lungo lungo, e aiutatemi a dire lungo lavoro, finalmente abbiamo avuto le foto dell'"upgrade" di Goldie, l'ultima e più cool collezione di porte firmate Sige Gold.
E allora, signori e signore, rullo di tamburi, perchè è l'ora di iniziare lo spettacolo!
Come potete vedere, Goldie continua a perseguire la propria strada fatta di colori tenui ed estrosi e particolari preziosi e versatili. Per le nuove porte Goldie, tenuto fermo l'estro creativo che doveva esprimersi per risaltare negli ambienti più diversi, trendy, e "giovanili", abbiamo voluto ispirarci alle "porte segrete", camuffate, nascoste dai grandi dipinti parietali delle residenze signorili cinquecentesche.
Al mood rinascimentale abbiamo mescolato colori pop, ambientazioni a metà fra l'onirico e l'evanescente e una giusta dose zuccherosa , che ha sempre caratterizzato lo spirito di Goldie.
Che ne dite delle nostre nuove arrivate? Non le trovate bellissime?
Presto presto, prestissimo anche le foto del backstage!
Dopo un lungo lungo, e aiutatemi a dire lungo lavoro, finalmente abbiamo avuto le foto dell'"upgrade" di Goldie, l'ultima e più cool collezione di porte firmate Sige Gold.
E allora, signori e signore, rullo di tamburi, perchè è l'ora di iniziare lo spettacolo!
Come potete vedere, Goldie continua a perseguire la propria strada fatta di colori tenui ed estrosi e particolari preziosi e versatili. Per le nuove porte Goldie, tenuto fermo l'estro creativo che doveva esprimersi per risaltare negli ambienti più diversi, trendy, e "giovanili", abbiamo voluto ispirarci alle "porte segrete", camuffate, nascoste dai grandi dipinti parietali delle residenze signorili cinquecentesche.
Al mood rinascimentale abbiamo mescolato colori pop, ambientazioni a metà fra l'onirico e l'evanescente e una giusta dose zuccherosa , che ha sempre caratterizzato lo spirito di Goldie.
Che ne dite delle nostre nuove arrivate? Non le trovate bellissime?
Presto presto, prestissimo anche le foto del backstage!
lunedì 5 dicembre 2011
Un Tiffany è per sempre. (O era un altro il claim?)
Girando per un mercatino dell'antiquariato mi sono imbattuta in un fantastico lampadario in vetro rosa che ho subito comprato. La signora che me l'ha venduto, con un certo orgoglio mi ha detto che era "Un Tiffany originale". Incuriosita mi sono immediatamente documentata sul web, dove mi sono resa conto che esiste una nicchia di estimatori di un genere estremamente particolare come è appunto il vetro Tiffany.
Se, come me fgino a poco fa, eravate dei completi ignoranti in materia, continuate a leggere, e avrete sicuramente qualche idea in più per concedervi un regalo sotto le feste di Natale.
Si definisce "Vetro Tiffany" una realizzazione in vetro composto su un'intelaiatura di piombo fuso, molto simile all'effetto delle vetrate gotiche del periodo medievale. Questo metodo pure antico, conobbe nuova fortuna agli inizi del novecento grazie all'ingegno ed al gusto di Louis Comfort Tiffany, figlio del famoso Tiffany di gioielli e colazioni cinematografiche.
Louis Comfort s'interessò allo studio della rifrazione della luce e alle formule di composizione del vetro, creando un singolare processo di produzione che permetteva di ottenere un vetro opalescente, con cui realizzava vetrate e suppellettili entrate nell'immaginario comune come emblemi dell'Art Nouveau.
Fra i suoi lavori più celebri (oltre alla copiatissima tecnica applicata a lampadari e abat-jour) anche le vetrate che campeggiano dietro alle spalle dei presidenti americani alla Casa Bianca, nonchè tutte le decorazioni degli interni della residenza presidenziale più famosa del mondo.
E poi ancora le vetrate per l'American Church di Parigi, per la Cattedrale di St Jhon di New York ed un'esposizione permanente al Metropolitan Museum of Art.
Detto questo...ho qualche dubbio che la signora dicesse sul serio a proposito del "mio" Tiffany,..
Se, come me fgino a poco fa, eravate dei completi ignoranti in materia, continuate a leggere, e avrete sicuramente qualche idea in più per concedervi un regalo sotto le feste di Natale.
Si definisce "Vetro Tiffany" una realizzazione in vetro composto su un'intelaiatura di piombo fuso, molto simile all'effetto delle vetrate gotiche del periodo medievale. Questo metodo pure antico, conobbe nuova fortuna agli inizi del novecento grazie all'ingegno ed al gusto di Louis Comfort Tiffany, figlio del famoso Tiffany di gioielli e colazioni cinematografiche.
Louis Comfort s'interessò allo studio della rifrazione della luce e alle formule di composizione del vetro, creando un singolare processo di produzione che permetteva di ottenere un vetro opalescente, con cui realizzava vetrate e suppellettili entrate nell'immaginario comune come emblemi dell'Art Nouveau.
Fra i suoi lavori più celebri (oltre alla copiatissima tecnica applicata a lampadari e abat-jour) anche le vetrate che campeggiano dietro alle spalle dei presidenti americani alla Casa Bianca, nonchè tutte le decorazioni degli interni della residenza presidenziale più famosa del mondo.
E poi ancora le vetrate per l'American Church di Parigi, per la Cattedrale di St Jhon di New York ed un'esposizione permanente al Metropolitan Museum of Art.
Detto questo...ho qualche dubbio che la signora dicesse sul serio a proposito del "mio" Tiffany,..
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