mercoledì 8 giugno 2011

The Serpentine Pavillon. Merita farci un salto!


Se aveste voglia di un aperitivo très chic e vi trovaste a Londra, dove andreste? Ok, lo sappiamo, la scelta è ardua. Ma se avete soggiornato nella capitale inglese abbastanza a lungo da aver assorbito un po' di “britishness “, sapete già a cosa ci riferiamo.
The Serpentine è quell'amena porzione di Hyde Park, nelle quale, fra papere e cigni reali, ondeggia placido il laghetto Serpentine, così chiamato per la caratteristica forma ad esse. Unico laghetto navigabile della cosmopolita città, ospita uno dei ritrovi più top class che si possano trovare e che addirittura la mitica Lady D amava frequentare da nubile.



The Serpentine, oltre al ritrovo estremamente glam, è imperdibile per almeno altre due buone ragioni: una, che ospita la galleria d'arte contemporanea The Serpentine, una delle più amate ed importanti del mondo, l'altra perchè ogni anno i giardini prospicienti ospitano un padiglione mobile progettato da un archistar. Il Serpentine Pavillon dell'anno scorso è stato realizzato dal celeberrimo Jean Nouvel, architetto francese di fama internazionale, che ha portato una vampata di novità nel parco. Vampata: l'architetto adora il rosso.
Come un rubino incastonato nell'umida e rigogliosa natura, il suo Pavillon era una teoria quasi metafisica di vetro policarbonato e tela, che si illuminava come se fosse una golosa gelatina alla ciliegia.


Quest'anno invece il Pavillon è stato affidato ad un altro Archistar del momento. Lo svizzero Peter Zumthor, è uno che sa decisamente il fatto suo. "Non sono un architetto che parte dalla teoria, non sono uno che interviene nella storia dell'architettura a partire da una posizione teoricamente delineata; sono votato invece alla pratica vera e propria dell'architettura, al costruire, alla cosa realizzata nel modo più perfetto possibile".


Non sono necessari paragoni con altri architetti, probabilmente non è neppure cosa utile. La parola coerenza (dal latino cohaerere: "stare unito insieme") racchiude i tanti aspetti, che dal piccolo corpus di scritti, progetti e opere, possono essere distinti non in frammenti autonomi ma nell'insieme di un tutt'uno.
Il suo pavillon di quest'anno si basa sul principio dell'Hortus Conclusus, uno spazio contemplativo, un giardino all'interno di un giardino. Si entra nel palazzo dal prato e inizia la transizione verso il giardino centrale, un luogo astratto dal mondo del rumore e del traffico e gli odori di Londra - uno spazio interno in cui sedersi, di camminare, di osservare i fiori.



Se andate a Londra in Luglio andate a fare un giro alla Serpentine, non è detto che riusciate a partecipare ad una delle serate "in", comunque tentare non nuoce!

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