venerdì 25 marzo 2011

Legoland: mattoncino dopo mattoncino


Lego. Una parola che fa venire in mente montagne di plastica assemblabile rossa e gialla, che ha fatto di ogni bambino un architetto in erba. I più bravi riuscivano a tirarne fuori galeoni, i meno capaci (fra cui anche chi scrive) muri chilometrici di altezze variabili. Ma Lego da molto tempo non è più solo sinonimo di costruzioni, perchè Legoland è la catena di parchi divertimento di questo grande brand danese di giocattoli. Tra i parchi dal caratteristico stile “componibile”, il primo a vedere la luce è stato quello di Billund, Danimarca, nel lontano 1968. Da allora ne sono stati inaugurati altri tre in altrettanti paesi: Germania, USA, Inghilterra. L'ultimo è in arrivo nel 2013 in Malesia.
Sono parchi che nulla hanno da invidiare ai colossi del divertimento: montagne russe e percorsi sull'acqua, sono solo alcune delle attrazioni che si possono trovare all'interno. Con la differenza che le mascotte di questi parchi sono le versioni gigantesche dei personaggi che da bambini tentavamo di costruire, tutte ovviamente realizzate con piccoli pezzi Lego.



Nel primo parco, quello di Billund, il cuore vero e proprio del funpark è l'area storica in cui sono ricostruiti in miniatura gli edifici più belli e suggestivi del mondo, come Piazza San Marco, le piramidi di Giza, i canali di Amsterdam. In linea con la sua natura “architettonica”, Lego fa della ricostruzione di edifici la sua punta di diamante, un tratto distintivo di tutti i suoi parchi, con buona pace di chi era capace di tirar su soltanto i muri a cui accennavamo prima.
Il pezzo più fotografato del Legoland di Billund, è senza dubbio il “disneyano” castello di Neuschwanstein, in cui si ambientano alcune delle più classiche fiabe dell'infanzia. E proprio l'attenzione verso i più piccoli che caratterizza tutti i parchi Lego.



In particolare i bambini vengono trattati come veri e propri architetti in erba, tanto che nel parco di Gunzburg, in Baviera, è stato predisposto addirittura un Lego Mindstorm Center, dove si costruisco e programmano robot e dove è possibile assistere ai primi movimento della propria creatura. A tutto ciò si aggiunge il centro costruzioni Lego Bau und Test Center, dove con i consigli di esperti e veri progettisti, tutti (bambini e adulti) possono realizzare piccoli capolavori. E come dimenticare l'enorme faccione grigiastro di Einstein, che nel parco tedesco si offre anche ad un simpatico gioco di parole (“ein stein” in tedesco vuol dire letteralmente “un mattone” e, mattone dopo mattone, ecco che appare giustappunto il faccione del genio della fisica).



Facendo un salto Oltreoceano invece abbiamo la possibilità di visitare il parco californiano: 128 acri di superficie dedicati a giovani e giovanissimi, con un grande e coloratissimo acquapark e qualcosa come 70 milioni di mattoni di plastica. Nel parco malesiano di prossima apertura, che sorgerà nell'angolo est di Medini Iskandar, c'è ancora molto riserbo sulle attrazioni in via di progettazione. Si parla già però della sua grandezza, e si può dire che scalzerà Legoland California dal primo posto sul podio delle dimensioni; si pronosticano 145 acri di divertimenti, più di quaranta giostre interattive in via di realizzazione, che richiameranno migliaia di visitatori da tutta l'Asia.
Lego prepara un nuovo successo, che, è il caso di dire, ha costruito “mattoncino dopo mattoncino”.

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